Storia di un marinaio (o forse tutti noi) perso in mare...

Nessuno è perfetto, ma Report da anni racconta amare verità.


Nella puntata del 16 novembre scorso si è parlato di pesca:


Il nostro è un paese circondato dal mare che importa il 70 per cento del pesce che consuma.
E' la conseguenza di una fallimentare gestione del mare che per due decenni ha consentito uno sfruttamento delle risorse oltre ogni limite. Che ha tollerato e tollera numerose forme di illegalità.
Nulla di ciò che accade sarebbe consentito se venisse fatto sulla terra ferma: bracconaggio travestito da pesca sportiva, pesca indiscriminata praticata a ridosso della costa che non permette ai pesci di raggiungere l'età della riproduzione, norme e cavilli che consentono da anni l'uso di reti proibite. Il fatto è che in tutto il mondo il pesce è in esaurimento e intere economie stanno pian piano collassando.
Ma tutto questo avviene lontano dalle nostre tavole, dove il pesce continua ad essere un cibo a buon mercato, e per questo ne consumiamo molto.
Nessun cartellino del prezzo o nessun menù però riporta il “costo”, molto più elevato di quel che crediamo.


Alla mente mi sono occorse le orribili immagini viste su Divinando di Silvia Maestrelli, che descrivono la mattanza di delfini globicefali nelle Isole Feroe


Non pretendo certo di fare la morale a nessuno, però vi consiglierei di leggere un testo davvero illuminante di uno scrittore geniale qual è Stefano Benni: Sagrademari, la storia, raccontata con le lingue del Mediterraneo, del mito di Sinbad, Odisseo, la nostra coscienza che si confronta con la natura; un monito secondo me da ricordare.


Stefano Benni – Paolo Fresu, Sagrademari in “I Suoni delle Dolomiti”, Torri del Vajolet, 8 agosto 2004

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