Vino dei Blogger # 7

Freschi autoctoni bianchi abbondano in Emilia Romagna: dall’Ortrugo piacentino alla Spergola reggiana, dal Pignoletto bolognese al Montù del Reno, dal Pagadebit forlivese alla Rebola riminese.

Esiste poi il vitigno romagnolo per eccellenza, l’Albana, che dà vini di tutti i tipi, in dipendenza dei suoli, dei cloni, delle rese e delle modalità di vinificazione.

Vorrei per questo sfatare il mito del “vino dorato che somiglia a un rosso”, parlandovi dell’Azienda Poderi delle Rocche, subito fuori Imola, nei pressi del parco Tozzoni.

Ettore Tamburini e Roberto Baroncini sono i due instancabili e appassionati titolari nonché cantinieri, sempre indaffarati e alle prese con invenzioni e nuove applicazioni su ogni genere di macchinari.

A mio avviso la loro Albana secca DOCG “Compadrona” 2005 è una delle migliori nel panorama romagnolo, soprattutto considerando il suo prezzo al pubblico.

Le peculiarità di quest’uva risiedono nella buccia, che contiene innumerevoli profumi, ma anche una concentrazione di polifenoli molto superiore rispetto agli altri vitigni bianchi.

L’ideale sarebbe un ciclo di pigiatura delicata e prolungata, ovviamente a basse temperature: presto detto, i nostri amici hanno attrezzato la loro bella pressa pneumatica con un impianto di refrigerazione, e il gioco è stato fatto.

Il ciclo, se non ricordo male, dura circa 12 ore, dopodichè la lavorazione del mosto prosegue come per un normale vino bianco.

Se a tutta questa delicatezza sommiamo un’acidità interessante e ottimi gradi zuccherini, altre caratteristiche intrinseche del vitigno, possiamo ottenere vini alcolici ma al tempo stesso equilibrati, senza incorrere nelle temute ossidazioni che portavano nel giro di pochi mesi all’invecchiamento precoce del prodotto. I profumi sono floreali e ricordano soprattutto la ginestra, poi il vino nel bicchiere rilascia altre note fruttate che ricordano soprattutto l’albicocca e la pesca bianca.

Parliamo ora di abbinamenti: risalendo la Valle del Santerno per la via Montanara in direzione Firenze, troviamo molti paesini caratteristici come Castel del Rio, nota per il suo Marrone IGP.

Zona da me frequentata per le scorribande in MTB, mi torna alla memoria il chiosco in località Fabbrica, sede di numerose merende a base di “piadina imolese”… si tratta di una piadina diversa da quella riminese: è infatti più piccola e molto più spessa; più che per la farcitura si presta ad accompagnare piatti di salumi, come per esempio un buon prosciutto locale tagliato a mano.

E per accompagnare questa splendida visione, niente di meglio che un bicchiere di Albana degli amici dei “Poderi delle Rocche”!



Per una panoramica completa sull'iniziativa, vi consiglio di visitare:

http://pierovini.blogspot.com/2007/06/vino-dei-blogger7-gli-autobianchi-del.html

Commenti

pierosalvatore ha detto…
Sono stato davvero contento per questo tuo post, nel quale hai espresso tutto il tuo genuino interesse nei confronti dei vitigni autoctoni.
Ora lascio il testimone a te...il vino dei blogger#8!!!
Mi raccomando...scegli bene. Saluti, Pierluigi.