Il Vino di Romagna si presenta a Enologica

Il vino di Romagna si è dato appuntamento ad Enologica, all’interno della Fiera di Faenza.

Un piacere ritrovare tanti volti conosciuti con i quali scambiare quattro chiacchiere, e trovare comunque sempre nuovi vini da assaggiare, in un panorama in fermento nonostante la crisi contingente…

Blog&Wine vi presenta alcune etichette che ha assaggiato…



Una realtà frutto di recenti investimenti nella valle di Modigliana, l’Azienda San Martino in Monte presenta un particolare Sangiovese ottenuto da una vigna del 1922 ancora in produzione; il 2005 ha un colore un po’ scarico ma ancora vivo, un ventaglio olfattivo franco che non cede alle note di affinamento, buona morbidezza e bevibilità.



Sempre a Modigliana troviamo un altro progetto, si tratta di Casetta dei Frati, che presenta vini molto lineari e piacevoli, fra i quali mi è piaciuto Framonte, un sangiovese base, ma di tutto rispetto.



Ca’ di Sopra costituisce una giovane realtà che dalla produzione viticola è passata anche a quella vinicola, su una superficie vitata aziendale complessiva di 29 ettari. Due etichette in commercio per ora, alle quali si aggiungerà un Sangiovese riserva. Convincente il Crepe 2007,mentre sul Remel, paritetico blend di Sangiovese e Merlot, ricordo che la scelta dell’etichetta è stata fatta grazie ad un sondaggio sul blog aziendale.



Tra Brisighella e Fognano troviamo la via naturale del vino romagnolo, quello prodotto con fermentazioni spontanee e nessun apporto tecnologico. È il caso di Paolo Babini dell’Azienda Vigne dei Boschi, che oltre ad una verace Albana 2004 imbottigliata solo in magnum, presenta a mio avviso due prodotti davvero particolari come il Pinot nero Neroselva, e il celebre Settepievi, uvaggio di Malbo gentile, Cabernet e Merlot.



Sulla stessa linea di principio anche l’Azienda Bragagni, che mi ha colto di sorpresa con un’originale Albana passito, battezzata Luì, interamente vinificata in barrique.


Sempre un piacere ritrovare Stefano Berti e i suoi Sangiovese: Calisto 2006 assaggio en premier, ma anche un ottimo Ravaldo 2007, di ottimo estratto ed equilibrio.


Si cambia padiglione per un educational sul Pignoletto dei Colli Bolognesi a cura di Fabio Giavedoni: dal frizzante allo spumante, dalle riserva alla vendemmia tardiva, questo vitigno dalla paternità non del tutto certa fatica a trovare una propria identità. Passando dal frizzante nella bordolese tappo raso ad ambizioni “alsaziane” chiaramente il discorso si complica nell’immagine: quest’anno ci abbiamo provato anche noi a produrre Pignoletto, ma vi racconterò l’avventura a tempo debito, anticipandovi soltanto che dal nostro punto di vista la via della vinificazione in riduzione con uve mature è quella che può dare risultati più connotabili sul mercato, vedremo…

C’è pure il tempo per un interessante profilo di Luigi Veronelli tracciato da Gian Arturo Rota, poi giunge l’ora del rientro, anche perché il pubblico comincia ad essere davvero tanto, troppo… ma il giudizio è complessivamente positivo, un evento organizzato senza sfarzi coreografici ma dedicando le risorse agli incontri e agli approfondimenti.

Commenti

Unknown ha detto…
Ciao Mirco...
grazie per la segnalazione...
buon lavoro e a presto.
Giacomo Montanari
Percorso Primaro ha detto…
Ciao Giacomo, grazie a te per il messaggio e complimenti per i vostri vini.
A presto!

Mirco