La "Saba" secondo Agide Vandini


La nostra famiglia conosce da molti anni Agide Vandini, scrittore di Filo, località del comune di Argenta a cavallo delle province di Ferrara e Ravenna.

Agide è la memoria storica di quel territorio un tempo chiamato la Romagnola, zona paludosa fino al secondo dopoguerra, teatro nel XIX Secolo delle scorribande di briganti come il famigerato Stefano Pelloni, il “Passatore”, nell’immaginario romagnolo definito “cortese”, ma nella realtà crudele e sanguinario (vedere come approfondimento il libro più famoso di Agide Vandini, “I briganti della Palude”, Longo Editore Ravenna, 1996).

La Romagnola si estendeva grosso modo da Portomaggiore a Nord fino a lambire l’abitato di Lugo a Sud.

Di quella zona povera e malsana oggi rimane la grande pianura di bonifica denominata Valle del Mezzano, che da Filo arriva alla Valle di Comacchio.

Ed è proprio la “Valle che non c’è più” (Edit Faenza, 2006), il titolo dell’ultima fatica di Agide, che in stile romanzato racconta aneddoti reali della sua giovinezza, evocando una cultura contadina secolare che nel giro di 50 anni è stata spazzata via dalla “modernità”.

Ma l’oggetto del contendere di questo post è il ricordo della Saba, il famoso mosto cotto delle nostre campagne, del quale abbiamo già parlato più volte.

Si tratta di un breve racconto che potrete leggere qui sul bel blog di Agide, che per ribadire le sue origini l’ha intitolato: www.filese.blogspot.com

Per tornare infine alla Saba, vi ricordo che potrete degustarla fino al 6 gennaio presso il nostro stand in Piazza Trento Trieste a Ferrara, mentre il 31 dicembre andrà in scena l’ “incendio del Castello Estense”, suggestivo spettacolo pirotecnico che saluterà il 2008.

Per info:

www.ferraraterraeacqua.it

www.stradavinisaporiferrara.it

Dallo Staff di B&W un grande Augurio per uno sfavillante 2008!

Commenti

Anonimo ha detto…
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