Questo post partecipa al “Vino dei Blogger #12”, organizzato da Marco Cenci e descritto in questo articolo di lancio: http://unacolicadacqua.blogspot.com/2007/10/il-vino-dei-blogger-12.html
Forse uscirò un po’ dal tema suggerito da Loste, ma se devo parlare di un vino “passito della memoria”, chiaramente per me è quello che produco!
“Ailanto”è una specie arborea alloctona spontanea presente nelle zone litoranee sabbiose ma originaria dell’Asia.
Non molto romantico, penserete… ma sfido chiunque che non lo sappia a dire che non è un nome con una bella assonanza o, perché no, evocativo… ;-)
Si tratta di una Malvasia di Candia aromatica che cresce nel vigneto di Adriano Fogli a Lido di Spina, nei pressi della zona umida denominata Vena di Bellocchio.
La particolarità di questa produzione risiede nel fatto che com’unente nel Bosco Eliceo viene coltivata la versione non aromatica della Malvasia, che poi viene raccolta in uvaggio con il Trebbiano costituendo la tipologia Bianco della DOC.
Dato che noi la vinifichiamo invece in purezza, e che comunque la tipologia “passito” non è prevista dal Disciplinare, la menzioniamo come “Vino di uve stramature”, come
Non è facile far appassire l’uva da queste parti con il clima umido che ci ritroviamo! Ma quest’anno le umidità medie estive sono state basse, e sommando il fatto che la vendemmia è stata di molto anticipata (
La pigiatura è avvenuta il 16 ottobre utilizzando un torchio manuale, questa l’analisi del mosto:
pH = 3,23
Acidità totale = 6,3 g/l
Bx = 40
Con un contenuto in zuccheri così alto chiaramente la fermentazione non è facile, visti anche i bruschi cali di temperatura degli ultimi giorni, ma avendo utilizzato dei lieviti selezionati da fecce di Primitivo, siamo speranzosi…
Che altro aggiungere? Vi terrò informati sugli sviluppi della produzione, intanto immagino un abbinamento con un dolce tipico della nostra zona, la torta di tagliatelle o tagliolina, la cui ricetta è reperibile qui.
Dato che per il momento non si può ancora assaporare, vi lascio con una piccola slideshow, che spero apprezzerete: http://www.vinix.it/gallery/slide.php?ID=450
L’etichetta è stata realizzata dall’Architetto Bondanelli: il contatto sinuoso tra bianco e nero, così mi ha spiegato, rappresenta il labile confine fra terra e mare, sabbia ed acqua, dune e orizzonte, vale a dire tutti gli elementi che contraddistinguono il territorio del Bosco Eliceo…
Commenti
M.Grazia
Spero di poterla assaggiare quanto prima.
Ciao un caro saluto
roberto gatti