Reportage dal Vinitaly 2007

Per organizzare la mia breve presenza al Vinitaly di quest’anno, ho utilizzato come criterio quello di andare a trovare i colleghi che al tempo stesso sono wine blogger: ecco un breve riassunto di questi incontri.

- Val è una giovane e appassionata produttrice di Soave (www.vinibalestrivalda.com ): ho avuto l’occasione di visitare la sua bellissima e moderna cantina (dalla quale si gode uno splendido panorama dei vigneti e del castello di Soave) alcuni anni fa in occasione di “Cantine aperte”, e le ho chiesto di poter assaggiare i vini che allora non avevo degustato: lo Scaligio IGT Veneto 2004 è un bordolese (95% Cabernet sauvignon, 5% Merlot) estremamente piacevole ed equilibrato, adatto al mercato internazionale. Il Recioto di Soave Classico 2002 mi ha colpito per la pulizia e intensità dei profumi, e per la corrispondenza gusto-olfattiva. Credo che la volontà di Val e la qualità dei suoi vini le riserveranno ottime soddisfazioni…


- Stefano Berti è un vitivinicoltore romagnolo che ha sposato la “causa” del sangiovese, che occupa il 100% dei suoi vigneti. Vi suggerisco di visitare il suo sito per capire la filosofia aziendale, e per ammirare le belle fotografie delle colline di Forlì, che potrebbero diventare a breve una sottodenominazione della DOC Sangiovese di Romagna.

Le tre etichette di Stefano sono: Bartimeo, Ravaldo e Calisto, tre Sangiovese pressoché in purezza, che devo dire mi hanno trasmesso una limpida interpretazione di terroir. Tre vini cupi, di grande estratto, con profumi netti e franchi, la cui prerogativa è a mio avviso una lunga vitalità in bottiglia. Stefano è un po’ “preoccupato” di questo: la richiesta è forte, e la commercializzazione va a scapito dell’equilibrio. Ti capisco Stefano, ma credo che questo, fra i problemi, è forse più da desiderare che da temere… ;-)


- Non potevo infine mancare al felice connubio che si è venuto a creare per il secondo anno consecutivo fra le ostriche freschissime di Goro, nel Delta del Po ferrarese (http://www.copego.it/copego/index.jsp ), e il Monti Lessini Durello: nella foto potete vedere un bell’esemplare di matuzalem del ’94 degustato dalle brave componenti dello staff del Consorzio del Soave.

Un interessante esempio di sinergie fra territori.



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