Da un punto di vista enologico, quali sono le prospettive del vitigno Fortana?
I grappoli di Fortana sono mediamente grandi, con un rapporto polpa-buccia sfavorevole alla concentrazione del colore; tra l’altro, la sommatoria termica attiva necessaria alla maturazione tecnologica del vitigno è intorno ai 2000 °C, valore che nel territorio del Bosco Eliceo abbiamo verificato essere stato raggiunto negli ultimi anni alla metà di ottobre, con tutte le incertezze climatiche che ne conseguono.
Tale valore riveste una grande importanza per quanto concerne anche la maturazione fenolica, che si dimostra quindi di non facile raggiungimento.
Per avere quindi una materia prima importante, che garantisca un buon estratto al vino finale, appare da queste considerazioni inevitabile operare oculatamente in vigna, agendo prima sulla potatura estiva, quindi su una raccolta selezionata.
Occorre inoltre valutare l’aspetto fondamentale dei terreni sabbiosi (geologicamente parlando sabbia > 85%, argilla < 7%), vale a dire la possibilità di piantare “franco di piede”.
Vantaggi:
- è possibile realizzare un vivaio in loco, preservando il patrimonio genetico;
- la vita media delle piante si allunga (si concretizza il concetto di terroir);
- si realizzano condizioni favorevoli alla realizzazione di biotipi, fondamentali anche in chiave enoturistica, cosa che la nostra Azienda ha già verificato direttamente in passato.
Svantaggi:
- notevole aggravio delle spese di manodopera;
- difformità qualitative che nel tempo richiedono in vendemmia una sempre maggiore selezione
Spostandoci in cantina, è chiaro che una macerazione a basse temperature ci permetterà di ottenere una estrazione selettiva dei polifenoli (limitando infatti la lisciviazione dei tannini), a scapito però dell’intensità colorante del prodotto finale.
Si potrebbe quindi rivalutare complessivamente il problema, proponendo vinificazioni finora poco “sfruttate”, come la macerazione carbonica e la vinificazione in rosato, cercando comunque di insistere sulle vinificazioni in purezza.
Tutte queste considerazioni ci portano a una conclusione comunque interessante: sebbene il Fortana non si presti alla produzione di vini particolarmente strutturati, la sue caratteristiche intrinseche possono però fornire nuovi stimoli ai produttori per differenziare la loro gamma, riuscendo a soddisfare anche le evoluzioni dei gusti dei consumatori.
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